Il mezzosoprano Elena De Simone incide un Cd di arie di Mari...
Il mezzosoprano Elena De Simone incide un Cd di arie di Mari...
Torna alle recensioni

Il mezzosoprano Elena De Simone incide un Cd di arie di Maria Teresa Agnesi

28 Febbraio 2020

Ben arrivata in muatyland.com e grazie mille per l’intervista esclusiva che sta rilasciando, per noi è un onore. Iniziamo chiedendole come è avvenuto il ritrovamento di tali spartiti? Come è stato il lavoro di recupero e trascrizione?

Grazie mille a voi per questa intervista. Il lavoro che mi ha portato a conoscere ed esplorare la musica di Maria Teresa Agnesi è stato per me qualcosa di sorprendente. Dal 2016 ho scelto di affiancare alla mia normale carriera di cantante lirica quella di trascrizione e incisione di inediti di musica barocca. Nel cercare alcuni manoscritti di B. Galuppi, mi sono imbattuta, quasi per caso, nel manoscritto della Agnesi. La curiosità è stata fortissima, così ho cominciato a trascrivere l’intera partitura e mi sono resa conto del grandissimo valore di questa musica. E’ stato un lavoro lungo e faticoso, ma che mi ha portato moltissime soddisfazioni.


Quale emozione ha provato ad essere la prima esecutrice in era moderna di musica celata per secoli?

Un’emozione indescrivibile. Credo che la massima aspirazione di qualsiasi cantante sia quella di poter essere il primo interprete di un’opera, ancora più grande se il compositore la scrive per la sua voce. Ovviamente in questo caso la seconda condizione non è stata possibile, tuttavia ho trovato una certa facilità nell’interpretare le sue arie, scritte per un registro centrale che ben si accorda con la voce del mezzosoprano. La scrittura vocale della Agnesi è particolarmente interessante poiché, oltre ad essere scritta con la giusta dose di virtuosismo, richiede al cantante numerosi salti dal registro grave a quello acuto e viceversa, con l’evidente intento di voler sottolineare diversi stati d’animo e di voler creare differenti colori all’interno di ogni aria.


Come si è proceduto al lavoro di incisione e alla collaborazione con la Tactus?

La collaborazione con la casa discografica Tactus è nata fin dagli esordi della mia attività di ricerca. Il primo Cd è stato una raccolta di arie inedite di A. Hasse, da quel momento ho deciso di continuare in questa direzione, cercando di unire l’attività di ricerca a quella discografica. Per il lavoro di incisione collaboro con l’ensemble “Il Mosaico” specializzato in musica barocca.


Chi era Maria Teresa Agnesi? In cosa si rivede in lei?

Maria Teresa Agnesi è stata una grande compositrice del ‘700. Quest’anno, il 2020, è il trecentesimo anniversario dalla sua nascita, cosa che mi fa ancor più emozionare se penso che ho cominciato a trascrivere la sua musica cercando quella di B. Galuppi. Non è stato un caso, i critici dell’epoca hanno infatti spesso paragonato la musica di Maria Teresa Agnesi a quella del compositore veneziano.

Maria Teresa Agnesi era una donna, oltre che una compositrice. Questo ha condizionato molto la sua attività musicale. Nonostante una vita apparentemente tranquilla, ha dovuto affrontare la pressione di un padre che non le consentiva di costruirsi una vita propria e delle maldicenze sempre pronte a diffondersi, ha dovuto inoltre accettare di non poter fare della musica la sua professione. Maria Teresa Agnesi era dilettante per rango, ovvero non poteva essere compositrice di mestiere in quanto proveniva da una famiglia con titolo nobiliare. Se si considera però che morì in miseria, si può supporre che la possibilità di trarre guadagno dal suo lavoro forse avrebbe potuto aiutarla.

Non oso pensare di rivedermi in lei, sicuramente nutro una grande ammirazione. Credo che la sua opera possa essere d’esempio a me e alla mia generazione che spesso non è pronta ad affrontare i grossi ostacoli della vita.


Quale filo conduttore ha questa raccolta di arie dedicate a Maria Antonia di Baviera Principessa Reale di Polonia?

I testi delle arie della raccolta sono prevalentemente tratti da opere di Metastasio. Non esiste un vero e proprio filo conduttore, tuttavia a me è sembrato di riconoscere una sorta di percorso psicologico. Maria Teresa Agnesi sembra avere quasi un senso di colpa verso il padre per il suo talento. Vorrebbe andarsene e spiccare il volo, ma non può e questo suo desiderio la fa sentire inadeguata e fragile. L’ultima aria della raccolta è “Alla prigione antica”, il cui testo parla di un uccellino che preferisce tornare in gabbia anche quando ha l’opportunità di uscirne.

Lei è una cantante professionista, come è arrivata a trasformare una passione in lavoro? Come si è avvicinata al mondo della musica?

Non è stato facile, ma ci sono riuscita. La strada per essere cantanti professionisti oggi è sicuramente una strada in salita. Nonostante ciò, sono fermamente convinta che ognuno di noi debba seguire le proprie passioni, credo sia l’unica strada per poter conoscere se stessi.

La musica ha sempre fatto parte della mia vita, ho ascoltato “Le Nozze di Figaro” e il “ Don Giovanni” di W.A. Mozart quando ero ancora una bambina e me ne sono letteralmente innamorata. In quel momento ho capito che la mia strada sarebbe stata quella della cantante lirica.


Ha un sogno nel cassetto in ambito musicale che vorrebbe condividere con i nostri lettori?

Il mio sogno costante è quello di cantare Mozart, quello nel cassetto sarebbe riuscire ad intraprendere un progetto discografico su qualcuna delle sue opere.


Oltre al progetto discografico, sarebbe molto interessante poter godere di tale musica dal vivo. Avete in progetto una serie di concerti per promuovere la pubblicazione e far conoscere l’autrice a molti più ascoltatori?

Si, abbiamo già fatto alcuni concerti dal vivo proponendo la musica di Maria Teresa Agnesi e stiamo continuando a muoverci in tal senso. In particolare vorrei citare il Festival Agnesi, dedicato alla compositrice, nel quale ho cantato alcune sue arie.


Salutandola e ringraziandola ancora per questa opportunità e per averci scelto, le chiediamo di lasciare un pensiero che sia una sorta di invito all’ascolto.

Vorrei invitare chi ascolta a farlo con curiosità e semplicità. Una musica che può sembrare lontana e diversa da quella del mondo moderno può regalarci emozioni nuove e sconosciute, ma dobbiamo darle questa opportunità avendo il coraggio di abbandonarci a noi stessi e di lasciarci trasportare da qualcosa di insolito.

https://muatyland.com/2020/02/28/intervista-esclusiva-il-mezzosoprano-elena-de-simone-incide-un-cd-di-arie-di-maria-teresa-agnesi/