Comporre ed essere donna nel XVIII secolo

Spesso oggi pensiamo che nel ‘700 non ci fossero compositrici. Molti si chiedono quale potesse essere stato, se espresso, il talento di Maria Anna Mozart, sorella del celebre compositore.
Di lei purtroppo non ci sono giunte composizioni, l’unica fonte che attesta la sua capacità compositiva ci perviene proprio da Wolfgang Amadeus Mozart, il quale in una delle sue lettere elogia un brano scritto da lei.
Nonostante questo esempio, che sembra dimostrare come all’epoca per le donne fosse praticamente impossibile esprimersi in maniera tanto creativa, nel XVIII secolo ci sono state almeno tre donne che hanno potuto comporre e di cui ci sono pervenuti i manoscritti.
Una è stata la principessa Maria Antonia di Baviera (1724-1780), la quale, oltre ad essere compositrice, fu uno dei più importanti mecenati del secolo. Attenta e raffinata conoscitrice dell’arte musicale, conservò nella sua personale biblioteca opere di tutti i più grandi compositori coevi, comprese quelle di un’altra compositrice: Maria Teresa Agnesi.
Questa, Maria Teresa Agnesi (1720-1795), di ceto sociale più basso rispetto alla Principessa di Baviera, proveniva da una famiglia benestante di mercanti, i quali ottennero un titolo nobiliare mentre Maria Teresa era in vita. Maria Teresa Agnesi fu la prima donna italiana a scrivere un’opera per il teatro musicale e scelse il titolo “Sofonisba”. Fu anche sorella della celebre matematica Maria Gaetana Agnesi.
La terza fu una pupilla di Metastasio. Marianna Martines (1744-1812) studiò musica con Nicolò Porpora, Franz Joseph Haydn, Johann Adolf Hasse e Giuseppe Bonno, dietro la supervisione dell’amico e mentore Metastasio.
Divenne un’ottima cantante, clavicembalista e compositrice, si esibì più volte davanti all’imperatrice Maria Teresa d’Austria e compose diversi brani musicali. Si distinse particolarmente nella scrittura di alcune arie, probabilmente da lei stessa cantate e di non facile esecuzione.
Non è dunque vero che nel ‘700 non esistessero donne compositrici, quello che invece è evidente è che si trattava di fortunate eccezioni.
Il tabù che impediva generalmente alle donne di diventare compositrici non riguardava lo studio e l’espressione di quest’arte, quanto piuttosto la possibilità di rendere la composizione un mestiere. Era disdicevole che una donna si mantenesse attraverso le sue composizioni.
Maria Antonia di Baviera e Maria Teresa Agnesi erano infatti delle apprezzatissime dilettanti. Persino Marianna Martines, la quale, oltre a comporre, si esibì regolarmente come cantante e musicista, non cercò mai di ottenere un incarico di lavoro, poiché sarebbe stato sconveniente.


Maria Antonia Walpurgis of Bavaria, Public domain, via Wikimedia Commons



Sailko, CC BY 3.0, via Wikimedia Commons


Anton von Maron, Public domain, via Wikimedia Commons